Ho assistito nei giorni scorsi al convegno “La Libertà su Internet” organizzato dalla Fondazione Piero Calamandrei.
L’intervento che ha suscitato il mio interesse (forse per la mia formazione economica) è stato quello di Carlo Alberto Carnevale Maffè, dai toni volutamente provocatori, intitolato “Il modello economico delle attività in rete”.
Caldeggiando un superamento della net-neutrality, Carnevale Maffè sostiene che la rete debba rapidamente trovare un proprio modello economico che favorisca gli investimenti sulla infrastruttura.
Il modello attuale di free-internet è distorsivo: sussidiato da mercati adiacenti, non possiede una propria e piena autonomia economica.
I mercati che sussidiano la rete (principalmente software e pubblicità) sono tendenzialmente oligopolistici se non monopolistici. Questi mercati negli USA, grazie alla massa critica di utenti, sono riusciti a creare modelli economici sostenibili anche in presenza di un regime di neutralità della rete.
In Europa, dove la frammentazione dei mercati su base nazionale o regionale non consente di raggiungere questa massa critica, vengono a mancare queste fonti esterne. L’investimento sulla rete, che dovrebbe giungere da applicazioni interne alla rete, risulta poco appetibile a causa dell’assenza di un sistema di gestione delle scarsità economiche.
Economia: la gestione e allocazione di una risorsa scarsa (nello specifico: la banda disponibile di rete) avviene attraverso il mercato e il sistema dei prezzi. Su internet l’offerta di banda, invece, avviene con modalità best effort a prezzo fisso e con totale egualitarismo tra pacchetti di dati che circolano in rete secondo una logica FIFO (First In-First Out): nessun dato ha precedenza sugli altri.
La mancanza di una garanzia di qualità sicura del traffico di rete rallenta lo sviluppo di tutte quelle applicazioni che la richiedano (es: sistemi IPTV). Applicazioni che, al contrario, potrebbero contribuire al potenziamento dell’infrastruttura della rete facendosi carico, attraverso un sistema di prezzi basato sul QoS, dei costi marginali di ampliamento della banda.
Carnevale Maffè non si è limitato ad augurarsi il superamento della net neutrality. Nella sua relazione ha parlato anche di giardini recintati e regolamentati (fenced gardens) come esempi di una better internet. Secondo Carnevale Maffè il successo di App Store della Apple è il segno che esiste una domanda di mercato per una rete più regolamentata e sicura.
Ha poi parlato di internet non solo come diritto ma anche come dovere; della rete in Europa come laboratorio di diritto pubblico internazionale; della necessità di adottare forme di strong authentication SIM based. Tutti argomenti molto interessanti e fonti di riflessione anche quando possono non essere completamente condivisibili.
Per chi fosse interessato all’approfondimento è disponibile online il documento integrale dell’intervento di Carlo Alberto Carnevale Maffè al convegno “La Libertà su Internet” .