di Andrea Nicosia
3 maggio 2010
Sul sito del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1663787) c’è questa definizione: “È un termine inglese che evoca significati a volte mutevoli, accostabile ai concetti di “riservatezza”, “privatezza”. Ad esempio, oggi la privacy non significa soltanto diritto di essere lasciati in pace o di proteggere la propria sfera privata, ma anche il diritto di controllare l’uso e la circolazione dei propri dati personali che costituiscono il bene primario dell’attuale società dell’informazione. Il diritto alla privacy e, in particolare, alla protezione dei dati personali costituisce un diritto fondamentale delle persone, direttamente collegato alla tutela della dignità umana, come sancito anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.”
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Sabato scorso al Festival del giornalismo internazionale di Perugia si è tenuta una tavola rotonda intitolata ‘Identità e reputazione nell’attuale contesto informativo‘
La conduzione di Alessio Jacona ha saputo mettere a confronto le differenti esperienze e competenze dei relatori per svolgere uno dei temi di maggiore attualità sulla comunicazione in rete.
Arrendendoci all’evidenza, anziche scegliere, condividiamo tutto in rete. Questo volontario abbandono della nostra privacy è uno degli elementi che sono ricorsi con maggiore frequenza nel corso del dibattito.
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Grazie a Joseo scopro questo interessante articolo:
Deceiving Users with the Facebook Like Button
L’articolo mostra come sia facile ingannare i propri lettori con il nuovo pulsante “mi piace” di Facebook.
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Termini collegati: facebook, security, spam
Alla diffusione dei servizi di microblogging come, ad esempio, twitter -che limita il testo pubblicabile a soli 140 caratteri – è corrisposto il successo dei serivizi di url-shortening
Atraverso alcuni siti come bit.ly, j.mp o su.pr è possibile accorciare gli indirizzi delle pagine internet che si desidera condividere sui social network così da guadagnare preziosi caratteri trai pochi disponibili.Anche Google ha lanciato abbastanza recentemente il suo servizio goo.gl
Molto spesso, anche per motivi di SEO (ottimizzazione del posizionamento sui motori di ricerca) l’indirizzo di una pagina può essere molto lungo (es: http://en.wikipedia.org/wiki/URL_shortening#Use_the_smallest_space_possible). Con bit.ly possiamo ad esempio trasformarlo in http://bit.ly/cortCort, più facilmente riportabile in un tweet, una email o un SMS.
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Quando sono andato a sentire il convegno “Internet è Libertà”, giovedì 11 marzo a Montecitorio temevo di uscirne insoddisfatto. L’incontro, sottotitolato “perchè dobbiamo difendere la rete“, prometteva ai miei occhi uno sterile scontro tra gli strenui difensori della libertà della rete – per cui ogni azione normativa è da vedersi come fumo negli occhi – e i promotori di azioni legislative pensate più a difesa di interessi economici in crisi che di un reale interesse comune.
Credo all’estrema importanza della rete ma non sono per questo un convinto sostenitore del laissez faire laissez passer come chiave per proteggere questo prezioso bene.
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